L’agricoltura bio e i suoi pesticidi
L’agricoltura biologica fa uso di pesticidi. E i campi coltivati a biologico possono inquinare il terreno con un metallo pesante più tossico del glifosato. Strano, ma vero!
L’agricoltura biologica fa uso di pesticidi. E i campi coltivati a biologico possono inquinare il terreno con un metallo pesante più tossico del glifosato. Strano, ma vero!
Se il Consorzio mi chiede un tot in cambio di un servizio che mi offre va bene pagare, ma da qui a “sparpagliare” come coriandoli bollettini consortili in ogni dove ce ne passa
Superata la scadenza (31.12.17) per i trattori immatricolati entro il 31/12/1973 e si sta avvicinando (31.12.18) quella per i trattori immatricolati dal 1/01/1974 al 31/12/1990
L’attività faunistico venatoria svolta da un’impresa agricola può rientrare tra le attività agricole connesse di prestazioni di servizi e quindi può usufruire del regime forfettario di determinazione del reddito
Lo smantellamento al porto di Ancona della zona alla rifusa e la demolizione dei silos non sono inquadrati in un progetto ben definito per il rilancio di una qualche attività produttiva del porto
Con l’entrata in vigore del nuovo “Regolamento sulle misure e i requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori NON professionali” (Regolamento UNP) viene chiarita la definizione di utilizzatore non professionale
È ormai evidente che quando i media decidono di occuparsi di agricoltura, debbano necessariamente fare sensazione e creare allarmismo: allarmismo sulla qualità, sulla sanità, sul costo dei prodotti, per cui solo i più facoltosi potranno permettersi un piatto di pasta o il pane!
Coltivare con il metodo biologico, a nostro modesto avviso, non è solamente una tecnica di coltivazioni particolare, ma anche un metodo che deve essere supportato da convincimenti culturali, per non dire filosofici
Con un’interrogazione depositata ad inizio agosto – scrive la Senatrice On. Agostinelli in una nota – ho chiesto al Ministro delle Politiche Agricole Centinaio quali siano le iniziative che il Governo intenderà assumere per garantire la remuneratività dei prezzi del grano, visto che è in atto un tentativo di rimettere in discussione tutti gli aiuti già stabiliti, introducendo sul mercato nuove categorie, come il grano “slavato” o il “mandorlato”.
Tale situazione – prosegue l’On. Agostinelli – va a modificare le regole della domanda e dell’offerta su cui si basano i prezzi concordati dei contratti di filiera, rimettendo tutto in discussione, con il rischio che gli operatori del settore recedano dai contratti stessi.
Attendiamo di conoscere quali misure intenderà attuare il Governo affinché non si modifichino le regole già stabilite e si garantisca la remuneratività ai nostri produttori di grano di qualità.
C’è un evidente tentativo di osteggiare, da parte dell’industria, il progetto di rendere obbligatoria l’indicazione della
provenienza del grano sulla confezione della pasta