Senza voler essere frainteso ma riflettendo sia su tutte le problematiche legate al Consorzio di Bonifica Marche, sia su quanto già scritto nel numero di Luglio 2015 di Marche Agricole, mi sono venuti subito alla mente i due films di Quentin Tarantino: Kill Bill, Volume 1 e Volume 2.
Infatti la protagonista, dopo essere stata quasi uccisa, “passa il tempo” a ricercare e, di nuovo, difendersi dai suoi assalitori in un susseguirsi di “incredibili” azioni, per avere la sua giusta soddisfazione.
Mutatis mutandis, un po’ come noi agricoltori, costretti a pagare “il balzello della Bonifica” che, molto spesso, non è a compenso di nessun beneficio o servizio.
Credo che nell’articolo del luglio 2015 di Marche Agricole avessi ben chiarito di che cosa si stesse parlando ma ovviamente poiché come dicevo l’Italia è il Paese del Diritto e del… rovescio, nulla è cambiato.
Fors’anche peggiorato. Mi spiego meglio: la “dirigenza” della Bonifica Marche, in varie assemblee consortili, ha cercato di chiarire che il Consorzio fa un servizio a beneficio di tutti, come ad esempio la manutenzione di alcuni fiumi/ torrenti pubblici o fossi privati, per non parlare del “beneficio indiretto”, che non sarà perfettamente misurabile ma “vuoi mettere il benessere sociale diffuso che ne sta derivando?”
Be, di tutto questo, solamente in parte, una piccolissima parte, può essere valutata positivamente: facciamoci un giro per i fiumi e per i fossi dove, più volte gli agricoltori hanno “denunciato” la grave mancanza di manutenzione. La risposta sempre la stessa: “ne abbiamo preso visione ma non abbiamo fondi…” e via andare… Da qui si concepiscono e si emanano bandi regionali scritti in modo che (almeno secondo alcune male lingue delle quali ci dissociamo) “solamente” il Consorzio di Bonifica possa partecipare. Oppure si propone una legge dove, sembrerebbe, vengano affidati tutti i fondi e progetti dell’assetto idrogeologico al Consorzio stesso chiedendo un impegno economico sempre agli agricoltori: proprio un vero Bonifico per la Bonifica Volume 2!
Nella stessa legge dovrebbe essere delegata anche l’attività sul dissesto idrogeologico e presidio, ampliandone enormemente la competenza. Oltre l’interesse della bonifica nei confronti dei privati beneficiari. Si perde il controllo pubblico della qualità progettuale e delle ditte operanti, sull’altare dell’interesse prioritario del bilancio del Consorzio. In questo quadro il terreno agricolo rientra nelle finalità univoche del Consorzio, l’agricoltore ha un ruolo passivo, non può interagire/interferire in alcun modo nell’ente il quale arriva a decidere anche sulla altrui proprietà privata.
Una ulteriore mossa per cercare di impedire agli agricoltori e agli altri “pagatori senza riscontro” (come i proprietari di capannoni artigianali, commerciali ed industriali) di potersi difendere.
Tutto questo, nonostante un recente pronunciamento della Corte Costituzionale (Cass. n°188 del 18/10/18), proprio in materia di contributi consortili, ha ribadito alcuni princìpi. Infatti è stato finalmente dichiarato incostituzionale il c.d. beneficio indiretto, vietando la prassi secondo cui il contributo consortile di bonifica sia dovuto “indipendentemente dal beneficio fondiario”. Ergo “Il vantaggio che giustifica l’assoggettamento a contribuzione non è legato, con nesso sinallagmatico di corrispettività, all’attività di bonifica, come sarebbe se si trattasse di un canone o di una tariffa”. Per cui “Nel caso dei contributi consortili di bonifica, il beneficio per il consorziato – contribuente deve necessariamente sussistere per legittimare l’imposizione; esso però consiste non solo nella fruizione, ma anche nella fruibilità, comunque concreta e non già meramente astratta, dell’attività di bonifica che, in ragione del miglioramento che deriva all’immobile del consorziato, assicura la capacità contributiva che giustifica l’imposizione”. Al di la del termini squisitamente legali il Consorzio mi chiede un tot in cambio di un servizio che mi offre. Quindi bene pagare (anche se decisamente in maniera troppo esosa) per i comprensori irrigui per coloro che ne usufruiscono, ma da qui a “sparpagliare” come coriandoli, bollettini consortili in ogni dove, ma non in tutti i “dove” (…alcuni fortunatamente ancora non hanno ricevuto nulla) ce ne passa.
Credo, comunque, che sia, di nuovo, utile ribadire che Confagricoltura non è coinvolta, per scelta, in nessun modo nella gestione di questo Ente, anzi sarebbe interessante e curioso che ogni consorziato s’informasse su chi siano i membri del CdA che gestiscono il Consorzio ed a quali associazione facciano riferimento. Concludo che è necessario continuare ad avere l’attenzione molto alta, cercando di opporsi, sempre, a quelle norme che riteniamo vessatorie ed inutili, non arrendendosi, seguendo l’esempio di Pai Mei, storico maestro di arti marziali, presente, appunto nella finzione scenica in Kill Bill-Volume 2: “ Il legno deve temere la tua mano, non il contrario. Per forza non ci riesci, ti arrendi prima d’iniziare”.

Alessandro Alessandrini