Una delle maggiori problematiche di questi periodi di forte piogge è rappresentato dalla gestione delle scarpate stradali che subiscono problematiche come le frane e le erosioni dei versanti (nella foto).
La sistemazione delle scarpate stradali deve rispondere alle funzionali azioni anti-erosive e di stabilizzazione in una situazione di messa in sicurezza geotecnica, allo stesso tempo deve essere l’occasione per la realizzazione di fasce boscate con la funzione di rallentare e gestire il ruscellamento superfice delle acque superficiali per mezzo di apposite analisi sul deflusso di versante Gli interventi, che in moltissimi casi risulta opportuno utilizzare in modo combinato, si possono classificare in:
• Opere di stabilizzazione superficiale
• Opere di sostegno
• Opere di drenaggio

Opere di stabilizzazione superficiale
Gli interventi di sistemazione superficiale, mediante l’impiego prevalente di piante erbacee, forniscono soprattutto una protezione del suolo nei confronti dell’erosione superficiale e contribuiscono a una limitazione dell’infiltrazione delle acque meteoriche all’interno del terreno al fine di ridurre la pressione dell’acqua nel terreno che causa appunto i dissesti. In presenza di condizioni critiche di inerbimento si può fare ricorso all’impiego di geosintetici opportuni quali le geostuoie, le georeti e le geocelle, in grado di proteggere il suolo nei confronti dell’azione erosiva degli agenti atmosferici prima che l’inerbimento si sia completato.
Tra i principali interventi ricordiamo:
• il riporto di terreno vegetale;
• la formazione di cotici erbosi mediante semine (in genere idrosemine);
• rivestimento antierosivo con geostuoia naturale (in cocco o juta) o sintetica tridimensionale;
• grata viva (nella foto)
• viminata viva seminterrata
• gradonata viva
• fascinata viva semiterrata
• rivestimento vegetativo in rete metallica a doppia torsione e geostuoia per scarpate in su calcari e arenarie compatte.

Opere di sostegno
Parliamo di opere di sostegno quando interveniamo per impedire il collasso di un certo volume di terreno si opera con il contrasto della spinta della terra. Se si agisce con un approccio di ingegneria civile si possono utilizzare muri di cemento armato e/o pali trivellati.
Utilizzando tecniche di Ingegneria Naturalistica come opera di sostegno a gravità è proposta la Palificata viva a doppia parete. Questa opera che consiste in una struttura in legname costituita da un’incastellatura di tronchi a formare camere nelle quali vengono inserite piante e/o fascine, l’effetto consolidante è notevole, è legato inizialmente alla durata del legname e viene sostituito nel tempo dallo sviluppo delle radici delle piante. In tal senso sono consigliabili altezze della struttura inferiori a 2,5 – 3 m. per ogni ordine di palificata (nella foto).

Opere di drenaggio
La riduzione delle pressioni dell’acqua all’interno del terreno può essere realizzata per mezzo di opportune opere di drenaggio. Il drenaggio può essere di tipo superficiale con canalette drenanti rivendite e/o in legno e fascinate drenanti mentre in profondità mediante trincee e dreni sub-orizzontali. Le opere di drenaggio possono essere posizionate sia all’esterno della scarpata che al suo interno secondo disposizioni planimetriche opportune. Il funzionamento dei sistemi dei drenaggi è diverso a seconda della permeabilità dei terreni interessati: nei terreni permeabili la portata smaltita dai dreni è elevata, se il terreno ha permeabilità bassa, la portata che affluisce ai dreni è limitata, ma l’effetto stabilizzante che è dovuto alla diminuzione della pressione neutra, risulta comunque sensibile.
Le canalette vanno completate con piantumazioni a valle e a monte delle stesse. (Fig.5)

Conclusioni
Nella progettazione degli interventi per le scarpate stradali vale il principio operativo del cosiddetto “Progetto integrato”, cioè un progetto che tiene subito conto delle diverse esigenze funzionali e ambientali.
Per il progetto risulta importante dell’individuazione dei processi fisici per la definizione della pericolosità geologica e idrogeologica, inoltre la progettazione dovrà completarsi con le analisi agronomiche, naturalistiche e paesaggistiche, per ottimizzare l’esecuzione dell’opera in modo da soddisfare contemporaneamente diversi obbiettivi per contribuire alla riqualificazione dell’ambiente agricolo.