“Qualunque sia la scelta che scaturirà dalla diatriba sulle competenza tra Tribunale di Ancona e Ministero dell’Industria, mi auguro che si tutelino i soci conferitori e si trovi una soluzione che, senza lasciare strascichi troppo negativi, permetta di far ripartire una realtà economica importante per il comparto vitivinicolo e per la regione”.

Federico Castellucci

Il presidente di Confagricoltura Marche, Federico Castellucci, è ben consapevole della complessità della situazione e, con l’esperienza che deriva dalla sua lunga attività nel settore (già direttore Generale dell’ OIV – Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino e attuale presidente della Federazione nazionale vitivinicola di Confagricoltura), analizza lo scenario.

“Le problematiche di Moncaro – chiarisce – non sono nuove, ma da tempo consolidate e per le quali debbono essere accertate le responsabilità. Bene guardare al futuro, ma non va dimenticato il passato. Non si può far finta di niente, chi ha sbagliato è giusto che venga individuato. E va fatto anche per rispetto di quei numerosi soci che non solo hanno conferito negli anni le uve, ma hanno anche aderito al prestito sociale, dando i loro risparmi alla cooperativa e vedendo ora la situazione familiare compromessa”.

Vigneti della Moncaro

Per il futuro, viceversa, Castellucci non nasconde di restare in preoccupante attesa: “Quest’anno la Moncaro ha lavorato e ha ricevuto le uve per produrre vino. Resta il dubbio, che speriamo sia sciolto positivamente al più presto, se l’anno prossimo la Moncaro potrà avere piena operatività con la procedura di liquidazione in corso. Perché se così non fosse, sarebbe davvero un dramma. Ed in questo scenario che ci auguriamo sia presto indirizzato in una continuità aziendale, resta anche l’auspicio che si possano riprendere il lavoro e la cura di quel significativo numero di ettari di vigneto in proprietà, in affitto o in concessione alla cooperativa che sono stati quest’anno trascurati”.